Verità, Giustizia, Bellezza e soprattutto Amore.
Per riflettere insieme. attraverso un dialogo privo di confini prefissati e di tabù. Per avere uno scambio riflessivo e chiarificante sulle convinzioni personali e culturali, sui valori e gli atteggiamenti attraverso i quali ci mettiamo in relazione con il mondo. Un’idea, che prende le mosse da convincimenti propri, che tende a ripensare il senso della politica, recuperare l’accezione originale ed il coordinamento complessivo delle regole attinenti. A tal fine si è inteso suggerire, una rilettura di alcuni concetti di filosofia classica proponendo alcuni cenni di filosofia applicata alla pratica. Con l’impostazione, la disposizione e l’ipotesi di un progetto: si è voluto esprimere un concetto che verte a conseguire, con la discussione, contributi e riflessioni integrativi, per stimolare un'innovazione pratica e concreta nel modo di comprendere, vivere, rendere produttiva e sviluppare la realtà operativa. Con questo primo cotributo abbiamo iniziato una collaborazione con Luca concedendomi un’opportunità, piuttosto che con comunitazione.it che ne deve divulgare l’attendibilità.
In una maniera del tutto originale non disponendo io di titolo per la stesura formale ho sempre cercato il ripiego nella ricerca, familiarizzare con l’argomento interessato per assimilarlo e proporlo nella forma più propria per una divulgazione mirata. Tralascio a questo punto la considerazione sull’esito dell’espediente: continuo a postare dopo le approfondite letture e delle personali riflessioni sull’argomento confidando sull’avvenuta attivazione da parte della redazione. Nella fattispecie e in un momento di criticità come quello che si sta vivendo: l’assillo di una crisi di cui non s’intravede soluzione, continua a pervaderci, inducendoci a valutare quanto finora si è cercato di dire, seppure con qualche refuso e/o concetto azzardato, nella pratica analisi con la presunzione di volerlo rivendicare come supposto ma non visto realizzare.
Abbassare il livello di tensione e di aggressività nelle organizzazioni attraverso il dialogo, la riflessione, l´approccio filosofico, può essere un forte contributo per accrescere il valore del capitale umano nelle pratiche del business di tutti i giorni. La filosofia applicata alla pratica della vita e del lavoro può aiutare a espandere e approfondire la capacità di comprendere la realtà (attraverso la sospensione del giudizio e la conquista degli spazi di riflessione), può farci ripensare e rivedere quelle che sono le nostre idee "originarie" accrescendo la consapevolezza ed evocando nuove assunzioni di responsabilità nel nostro agire. Evocati come un modello per affrontare la crisi che il nostro Paese sta attraversando e, più in generale, per un nuovo modo di guardare alla relazione tra mondo produttivo, società civile e cultura. E qui ricorre il pensiero ad Adriano Olivetti morto cinquantaquattro anni fa, e mai come ora il suo nome e la sua storia vengono evocati.
L'articolazione del suo pensiero e le attività attraverso cui questo si espresse sono talmente complesse e apparentemente irregolari che individuare un motivo preciso, circoscritto, per il quale è utile, direi inevitabile, ripercorrere oggi quell'esperienza, diventa un compito difficilissimo. Adriano Olivetti è stato un grande imprenditore: ha sviluppato la fabbrica ereditata da suo padre Camillo facendone un'impresa internazionale di primissimo livello; ha avuto l'intuizione dello sviluppo dell'elettronica nei primissimi anni cinquanta, perseguendo quella strada d'innovazione tecnologica con determinazione e successo; ha, primo fra tutti, acquistato una grande fabbrica di macchine per scrivere negli Stati Uniti, e ancora si potrebbero ricordare tante iniziative che ormai sono diventate tessuto della storia industriale italiana.
Adriano Olivetti è però ricordato anche come urbanista, poliedrico uomo di cultura, e come politico: un pensatore, un intellettuale organico che attraverso il suo Movimento Comunità ha reso concreta l'idea di una comunità coesa attorno alla consapevolezza dell'inalienabilità dei valori spirituali dell'esistenza dell'uomo e capace di volgere a favore di questi le sfide portate dall'affermarsi della civiltà industriale e le infinite opportunità del progresso tecnologico. La comprensione profonda di questa identità tra forze spirituali e forze materiali, rappresentate da Olivetti in un modello politico capace di garantirle in modo sintetico, è la chiave di volta per comprendere e accogliere oggi l'esperienza olivettiana nella sua complessa interezza, la scientifica precisione organizzativa, davvero unica, con cui tale opera di sintesi venne perseguita, e, infine, la consapevolezza di fini che la guidavano, come i due passi seguenti testimoniano:
- Parlando di forze spirituali, cerco di essere chiaro con me stesso e di riassumere con una semplice formula le quattro forze essenziali dello spirito: Verità, Giustizia, Bellezza e soprattutto Amore.
- Una società che non crede nei valori spirituali non crede nemmeno nel proprio avvenire e non potrà mai avviarsi verso una meta comune. (segue)