Bentornato. Accedi all'area riservata







Non ti ricordi i dati di accesso?Recupera i tuoi dati

Crea il tuo account

2 SHARES

Mixad il maréggio e un cinematografo

01/03/2004 26512 lettori
5 minuti

Veniva da lontano. A bordo di una nave. Una grande nave che solcava il mare. Il grande mare che divideva due regioni come fossero due emisferi opposti del cosmo.

In tasca ricordi ed una laurea in geologia misti a quel maréggio.

Scese e portò con sé tutta la malinconia per la sua isola_terra.

Percorse la città. Bella Torino, tipica, operaia, poetica ma non era la Sardegna. Tutt’altra cosa sì.

Bussò alla ”Testa” di un grande uomo, un grande uomo della pubblicità, uno che contava… Ed un po’ ebbe paura quando davanti a un foglio bianco gli dissero che doveva colmare quegli spazi con parole..

Ma le righe che scrisse parlarono alla Testa e al cuore del grande uomo…

Lo scelsero.

Ed iniziò, da allora, con la “dura gavetta”, come un minatore del Sulcis, da dove veniva appunto, il suo cavare, come dice lui.

Da 28 anni si occupa di comunicazione. Ed il suo occuparsene è dislocato nei locali di quello che viene definito nel libro di Bolaffi “Una città al cinema” come il primo cinematografo di Torino, in via Garibaldi 13.

Ora Amministratore Delegato e Direttore Creativo di Mixad, PAOLO DETTORI, ganglio di un’organizzazione che continua costantemente a dimostrare il proprio know-how, di quel passato ha conservato due piccoli cammei: il richiamo al silicio ed il sereno verde che accampano nella nuova home page del sito in allestimento.

 

Approccio insolito a latere, di cosa si occupa Mixad?

Mixad vuol dire Advertising Mix, cioè mix di comunicazione, intendendo con ciò  attribuire ai media scelti, tutta la dignità che compete loro. Nasce così Mixad , come un atto di ribellione verso i media ambiti e succulenti per le grandi Agenzie che disdegnano per costituzione organizzativa e commerciale i media minori, proprio quelli, magari, utili e indispensabili allo sviluppo della comunicazione per Clienti …speciali. Le faccio un esempio. Sarebbe difficile, anzi impossibile, per una grande Agenzia pianificare 40 testate locali del cuneese a favore della Cassa di Risparmio di Cuneo, appunto. Perché…perché  questo lavoro, come impegno e difficoltà equivale all’amministrazione del budget della Coca Cola. Solo che il budget della Coca Cola sarà di 5 milioni di € e quello della CR Cuneo di 500.000. Capisce bene che i ricavi in termini di Fee di Agenzia sono abissali.

In poche parole Mixad ha scelto di dedicarsi alla pubblicità, comunicazione come si dice oggi, di Clienti speciali con problemi specialissimi. Ah, scusi, volevo dire una cosa. Per me, per Mixad, un uomo sandwich, con un cartello davanti e uno di dietro è un medium, dignitosissimo, se serve al mio Cliente. 

 Qual è il Vostro target_clienti?

No, guardi, se permette Le rispondo rovesciando la domanda.

Le dirò infatti quali sono i Clienti per i quali non lavoriamo e non intendiamo lavorare. Ovvero: -Quelli che cercano il prezzo più basso: noi creiamo passioni, esaudiamo desideri, non produciamo tondini di ferro;

-Quelli insensibili e grossolani, senza uno stile aziendale, che non sanno apprezzare le parole e le immagini;

-Quelli senza un’etica aziendale, quelli che insomma Thoreau chiamava “un’azienda senza coscienza”.

 Quali i Vostri obiettivi per il futuro?

Sicuramente non il denaro anche se intendiamo mantenere un alto livello qualitativo e per questo occorrono risorse adeguate .

E poi, anche se non siamo i migliori, continuare a dare il meglio di noi stessi. Ah, aspetti c’è una cosa che vorrei dire a questo proposito, perché ci credo profondamente. Credo di poter affermare che noi siamo bravi e che intendiamo continuare ad esserlo. E guardi che quello che ho detto non ha niente a che vedere con la modestia o la presunzione. Significa solo che pensiamo di lavorare bene senza pensare di essere pezzi grossi …un po’ troppo grossi per le nostre scarpe…

Sarebbe bello se la pensassero così anche quelli per cui in futuro lavoreremo. Si, mi sembra un buon obiettivo.

 Salvato il documento.

Chiuso il portatile. Per oggi basta.

Solo una cosa dimenticavo: nei colori dominanti e tematici dell’uomo Dettori c’è anche il blu. Il blu di quel mare. Il suo mare. A cui ritorna appena possibile col suo scafo a vela “Cannonau”. Dove partorisce a volte alcuni dei suoi emblematici e struggentemente poetici racconti. Già MIXAD è anche questo.