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LA CRISI E L'IMMAGINE AZIENDALE

08/02/2010 16665 lettori
4 minuti
Facendo tesoro dei molteplici incontri avvenuti con imprese operanti in diversi settori sono giunto ad una riflessione che desidero condividere: durante questi periodi di crisi molte aziende hanno finalmente capito che è giunto il momento di “rifarsi il look”. La crisi fortunatamente non porta solamente danni economici ma offre alle realtà aziendali l’opportunità di riflettere con onestà intellettuale sui propri errori. Così, superati gli sbandamenti iniziali, molti manager ed imprenditori hanno preso per mano la propria azienda, l’hanno trascinata davanti allo specchio e “sorpresa”… hanno trovato diverse incongruenze tra l’identità faticosamente costruita nel tempo e l’ immagine riflessa nello specchio. A questo punto hanno iniziato a far trapelare i primi segnali di insicurezza ponendo a clienti, collaboratori e partner domande del tipo: “ mi trovi ingrassata?”, alla ricerca di dolorose conferme alle loro sensazioni. Infine hanno maturato un’ amara consapevolezza, quella di aver trascurato per troppo tempo il proprio aspetto esteriore, perdendo di vista l’immagine trasmessa al mercato, in nome di plus competitivi cercati e creati con un notevole dispiego di tempo e risorse ma rimasti imprigionati tra le mura di un ufficio o di unità produttive. I famosi alibi “il mercato non premia la qualità dei miei prodotti”, “ai miei clienti interessa solo il prezzo”, “i concorrenti hanno una qualità percepita superiore a quella erogata”.. diventano improvvisamente dei pilastri a cui aggrapparsi per spiccare un nuovo salto, ago e filo con cui cucirsi addosso un nuovo vestito. Ecco perché, chi come me lavora nel mondo della comunicazione, avrà certamente notato un leggero risveglio commerciale basato su due fondamentali richieste: attualizzare la brand image rendendola più fedele alla reale identità dell’azienda e cercare nuove forme di dialogo con i clienti basate su una trasmissione più costante di informazioni ed una maggiore predisposizione al confronto. Michele Rinaldi via http://mktgcafe.blogspot.com
Michele Rinaldi
Michele Rinaldi

Nasce nel 1982, l’anno della vittoria ai mondiali, e già questo è un segno premonitore. Fin da piccolo impara ad attirare l’attenzione del proprio target con primordiali tecniche di guerrilla marketing. Crescendo, si accorge che l’istinto lo porta sempre a comunicare ed un giorno di Giugno, viene folgorato da una frase: “non si può non comunicare” (Watzlawick).
Spinto da questa teoria consegue: una laurea triennale in Scienze della Comunicazione ed una laurea specialistica in Marketing e Comunicazione d’Impresa.
Inizia la sua avventura professionale nell’agenzia di comunicazione Soluzione Group dove vede crescere la passione per le aziende e per le loro “reason why”.
Contribuisce alla fondazione del Public Relations Network e si specializza nel web 2.0 creando un proprio modello di approccio e gestione della Rete, chiamato A.S.P.
Oggi è responsabile della divisione Digital PR, scrive sul blog Marketing Cafè e sul portale Comunitazione. Ha il piacere di essere docente al Master in "Non conventional marketing + Social Media" organizzato dal Centro Studi Europeo Eurogiovani presso le università di Bologna, Milano e Trieste.