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LE PMI E LA COMUNICAZIONE

05/08/2009 10:00:00 21595 lettori
5 minuti

Inizio sfatando subito un luogo comune: la maggior parte delle PMI svolge attività di comunicazione! Il problema dunque non riguarda l’assenza di investimenti in questo ambito ma le modalità, la quantità, la qualità, le strategie e la gestione del proprio range di spesa nei confronti della comunicazione d’impresa e delle sue molteplici sfaccettature. Ma è proprio vero che le PMI dedicano poca attenzione alla comunicazione d’impresa?

La risposta è "si, per adesso" nel senso che la situazione sembra in leggero miglioramento. Purtroppo però non posso non evidenziare e la distanza che sussiste ancora oggi tra queste imprese e la comunicazione, intesa come leva strategica di business. Nella maggior parte dei casi le aziende che dicono di svolgere attività di comunicazione lo fanno perché condizionate dal mercato o come reazione alle mosse dei concorrenti mentre solo in pochi casi la comunicazione è ritenuta fondamentale per poter conferire un valore aggiunto all’immagine aziendale e ai prodotti.

Aumenta certamente la sensibilità delle PMI verso la comunicazione ma la cultura aziendale, parlando in generale, non è ancora maturata: emergono carenze nell’ambito della pianificazione, della struttura dedicata e del budget. In altre parole, prevale un approccio tattico, caratterizzato da un’estrema sensibilità ai costi. Molto significativa è anche la correlazione, presente nell’atteggiamento mentale di gran parte delle PMI, tra l’investimento in comunicazione e la salute del bilancio, non nel senso di investire per ottenere risultati positivi, ma quando i risultati positivi già ottenuti consentono di destinare risorse economiche al budget. La comunicazione appare come un optional, quasi come un lusso da tagliare quanto la contingenza economica impone una riduzione dei costi aziendali. Alla luce di questa valutazione, non sorprende quindi l'assenza di una struttura dedicata. T

uttavia preferisco vedere sempre il bicchiere mezzo pieno ed infatti c'è un aspetto che mi conforta. La nuova generazione chiamata a guidare questo motore dell'economia italiana nel prossimo futuro, è sempre più consapevole che la comunicazione aziendale debba diventare uno strumento imprescindibile nella vita aziendale. Spero di non essere smentito!

Michele Rinaldi via http://markeitngcafe.blogspot.com/

Michele Rinaldi
Michele Rinaldi

Nasce nel 1982, l’anno della vittoria ai mondiali, e già questo è un segno premonitore. Fin da piccolo impara ad attirare l’attenzione del proprio target con primordiali tecniche di guerrilla marketing. Crescendo, si accorge che l’istinto lo porta sempre a comunicare ed un giorno di Giugno, viene folgorato da una frase: “non si può non comunicare” (Watzlawick).
Spinto da questa teoria consegue: una laurea triennale in Scienze della Comunicazione ed una laurea specialistica in Marketing e Comunicazione d’Impresa.
Inizia la sua avventura professionale nell’agenzia di comunicazione Soluzione Group dove vede crescere la passione per le aziende e per le loro “reason why”.
Contribuisce alla fondazione del Public Relations Network e si specializza nel web 2.0 creando un proprio modello di approccio e gestione della Rete, chiamato A.S.P.
Oggi è responsabile della divisione Digital PR, scrive sul blog Marketing Cafè e sul portale Comunitazione. Ha il piacere di essere docente al Master in "Non conventional marketing + Social Media" organizzato dal Centro Studi Europeo Eurogiovani presso le università di Bologna, Milano e Trieste.