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28 aprile 2008 - La giornata mondiale per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro.

26/04/2008 5916 lettori
5 minuti

 

Da diversi anni l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) organizza la giornata mondiale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro; un’iniziativa che ha tra gli obiettivi quello di promuovere la cultura della prevenzione in materia di sicurezza e salute ed incoraggiare governi, organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori a realizzare campagne di sensibilizzazione e ad elaborare metodi di lavoro e misure di prevenzione per predisporre condizioni di lavoro sicuro e dignitoso.

 L’occasione si presta sia a diffondere l’evento, sia a partecipare con ulteriori suggerimenti riguardanti la sicurezza e la salute sul posto di lavoro. Le attuali tendenze evolutive dei sistemi organizzativi delle aziende mostrano che, nonostante il progresso tecnologico, è sempre l’uomo a rappresentare la risorsa fondamentale: quella particolare risorsa su cui poggiare le fondamenta del benessere dell’azienda.

Da più parti si ritiene che gli elementi chiave per far decollare i processi organizzativi, siano proprio alcune peculiarità intrinseche delle risorse umane: ad esempio l’alta qualificazione dei dipendenti e dei collaboratori. Il capitale intellettuale viene inteso come patrimonio di conoscenza, informazioni, proprietà intellettive ed esperienza, e diventa in questa nuova ottica un valore aggiunto da utilizzarsi per raggiungere una posizione competitiva.

Un’opportuna integrazione di preoccupazione di natura etica all’interno  della visione strategica d’impresa, che manifesti la volontà di gestire efficacemente le problematiche di impatto sociale ed etico al loro interno e nelle zone di attività, può essere l’approccio proattivo per la prevenzione dei rischi e la promozione della salute in azienda. Significa riorganizzarsi in modo che il sistema sia in grado di percepire anticipatamente tendenze e cambiamenti per la migliore organizzazione delle opportune azioni in tempo utile.

La salute e sicurezza dei lavoratori deve essere al centro dell’attività aziendale: il verificarsi dell’infortunio può essere evitato previa l’identificazione delle fonti di pericolo con la valutazione e gestione del rischio; nonché successivo sviluppo delle strategie per governarlo. Un percorso di responsabilità sociale con l’inderogabile adeguamento degli standard o buone pratiche che dir si voglia, può coadiuvare se seguito da un monitoraggio continuo delle attività e dei risultati.

In un nuovo rapporto pubblicato in occasione di questa giornata l'ILO ha rinnovato il suo appello in favore delle buone pratiche in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; in particolare per quello che riguarda i rapporti, le ispezioni, le norme come mezzi per ridurre il numero di incidenti, di feriti e di malattie professionali e per aumentare, nel contempo, la produttività.

«Gli incidenti non fanno parte del lavoro - ha dichiarato Mme Sameera Maziadi al Tuwaijri, la nuova direttrice del Programma Safework dell'ILO -. L'esperienza mostra che la maggior parte degli incidenti potrebbe essere evitata. Pratiche di prevenzione rigorose devono essere sistematicamente messe in atto dai Governi, dagli impiegati e dai datori di lavoro a livello nazionale e all'interno delle singole imprese».

 

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.