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My Digital Brothers

02/03/2008 22288 lettori
4 minuti

Il festival di San Remo, come succede sempre ad ogni stagione, ha catalizzato l’attenzione dei media. Questa volta però qualcosa si è rotto e la notizia vera è che San Remo non fa più gli ascolti di una volta. Ma una volta era una volta, appunto e ora molte cose sono cambiate. Potrei liquidare la cosa dicendo: ecco avete visto? La televisione è morta o morente.

No non basta c’è di più e la cosa sorprendente è che uno che ha capito un aspetto importante della questione è proprio Pippo Baudo. In uno speciale su San Remo 2008 che si trova su Repubblica online viene riportata un’ affermazione molto interessante del popolare conduttore:”Chi arriva alla mia età deve interrogarsi su dove va la tv e su come va fatto lo spettacolo in Italia. Ad esempio, molta gente va su YouTube a guardarsi stralci del Festival, quindi c’è un contatto succedaneo che in futuro andrà computato”. Tutto chiaro?

La televisione specialmente quella generalista non ha problemi di contenuti, al contrario di quanto certi esperti vanno dicendo in giro. La gente infatti continua a vedere e commentare gli stessi contenuti su internet, segno che forse che gli stessi programmi non sono così disprezzati dalla gente come si vorrebbe far credere. Certo ci sono altri media con altri contenuti a fare concorrenza, ma il nocciolo del problema non sta qui.

Un modo per comprendere bene la questione è focalizzare la nostra attenzione sul rapporto tra la tecnologia e la dimensione spazio temporale degli esseri umani. In breve è evidente a tutti che l’evoluzione tecnologica ha ridotto eneormemente le distanze. Il telefono, internet, gli aereoplani e i treni sempre più veloci stanno contraendo lo spazio e ci permettono di raggiungere luoghi e persone in sempre più meno tempo. Lo spazio intorno a noi si sta contraendo quindi.

E Il tempo? Il tempo è invece bloccato, incomprimibile, insufficiente. Le telefonate, le email, le notizie, gli impegni, gli appuntamenti arrivano sempre più rapidamente. La giornata è però ancora solo di 24 ore.

La televisione ha un grosso difetto, che sta diventando sempre più un macigno: il palinsesto. L’idea di imporre a milioni di persone super impegnate di vedere tutte contemporaneamente lo stesso programma a quella particolare ora del giorno è un suicidio. Il secondo grosso difetto della TV è che ci impone di stare nella stessa stanza per svariate ore e questo è un aspetto non da sottovalutare, anzi è l’elemento su cui andrebbe incentrata quasi tutta la discussione.

L’ipod e gli smart phone, sono due tecnologie sviluppate da chi ha ben compreso che viviamo in un epoca in cui le persone devono e vogliono gestire il proprio tempo in quanto “risorsa” sempre più limitata. Non siamo noi che dobbiamo seguire la tecnologia (TV), ma è la tecnologia che deve seguire noi nello spazio (ipod, cellulari) e nel tempo (YouTube). Gli strumenti tecnologici che ci permettono di gestire meglio il tempo sono appunto quelli che appaiono ai nostri occhi come soluzioni vincenti. Queste tecnologie ci permettono di modificare lo spazio-tempo e far si che tutto venga verso di noi e non il contrario.

Stiamo vivendo, quindi, una vera e propria rivoluzione economica, oltre che tecnologica, che potremmo chiamare myconomics. Myconomics è un’ economia in cui tutto è il risultato di una personalizzazione operata dagi utenti. I prodotti vengono modificati, i prodotti seguono i clienti, i film vengono visti e le canzoni vengono ascoltate solo quando decidono loro.

Gli effetti di questa nuova economia della personalizzazione ad oltranza si cominciano a vedere anche in internet e nelle applicazioni dei sistemi operativi. Nessuno ha più tempo di visitare siti, blog o portali. Il tempo è limitato e quindi tutto si deve aggregare. Io non vengo più da te ma sei tu che mi devi fornire un strumento, vedi RSS feed, per consultarti dove e quando voglio io. Gli aggregatori, i reader non sono però, più sufficienti e il problema si sta trasferendo rapidamente anche sui social network. Netvibes inventato da Tariq Krim è una prima risposta a questa esigenza di ulteriore concentrazione e personalizzazione. Netvibes, cercando di ossequiare la nostra voglia di personalizzare tutto, ci fa l’occhiolino e ci offre di fare a pezzi i programmi e le applicazioni. Perchè avere il tutto quando si può avere solo una parte?

I programmi vengono ormai frantumanti in schegge anche sui sistemi operativi di Apple e su Vista di Microsoft e a seconda dei casi le schegge intelligenti si chiamano widgets o gadgets.

Per tornare alla televisione c’è quindi un modo per salvarla? Forse sì, farla a pezzi, scusate a widgets.