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Il Caso e il copywriter

28/08/2009 44957 lettori
5 minuti

Il 26 agosto 2009 ricorreva il quinto anniversario della morte, avvenuta in Iraq, di un grande copywriter e un grande giornalista freelance. Enzo Baldoni era estremamente noto nel mondo della pubblicità come copywriter. Era, esclusivamente per disattenzione dei media italiani, più attenti alla politica e agli equilibri di potere che alla vita reale, meno noto come giornalista freelance. Anzi, quando è arrivato all'attenzione internazionale a causa della sua drammatica scomparsa in Iraq, inizialmente è stato anche un po' snobbato. Pochi colleghi di stampa e tv hanno capito il suo talento di giornalista freelance (e sottolineo freelance) e la sua capacità innovativa. Fra questi, Pino Scaccia, Gad Lerner e Lucia Annunziata. Altri si sono limitati a dileggiarlo come "dilettante".

Enzo Baldoni stato probabilmente il primo giornalista italiano ad integrare una rubrica giornalistica tradizionale con una conversazione online: la Zonker's Zone su Linus, mensilmente su carta, tutti i giorni via e-mail. Questo oltre dieci anni fa.
È stato uno dei primi ad utilizzare il blog come strumento di contatto durante i suoi reportage. Questo nel 2002, quando nella carta stampata neanche sapevano cos'era un blog.

In questa intervista dice molte cose valide ancor oggi.

Gianni Lombardi.

Era il 12/03/2003...

Incontriamo Enzo Baldoni in un bar malfamato e fumoso nel porto di una grande città mediterranea. Baldoni è alto, grosso e ricciuto: il suo corpaccione sembra riempire metà del locale zeppo di marinai filippini, cileni, marocchini e di puttane slave, greche, nigeriane. Sul tavolo un bicchiere di ouzo, un piccolo Macintosh e una mappa della Colombia.


L • Per me un caffè, tu cosa bevi?
EB. Un altro ouzo, grazie.
L• Mmm ... va bene. Parliamo di te. Enzo Baldoni (socio? titolare? ideatore?) de "Le Balene colpiscono ancora", una delle agenzie pubblicitarie più importanti in Italia.
EB. Esagerato. Siamo solo un gruppo creativo che si diverte a fare il suo mestiere. Il resto sono chiacchiere.
 
L• Chiacchiere non direi proprio... avevate le idee chiare già dal principio, mi sembra. Perché le Balene? L'idea viene dalle letture collodiane, la risposta allo squalo di Spielberg, per differenziarsi dal gatto e la volpe o da che altro?
EB. Solo dal fatto che i due fondatori sfioravano i quattro metri e superavano i due quintali.
 
L• Alto, bello, atletico, innovatore, sarcastico, imprevedibile...
EB. Alto di sicuro. Sul bello ci metterei una grossa ipoteca. Atletico proprio non direi, visto il responso della bilancia.
 
L• Quanto è stato importante per te fare il fotografo prima di iniziare questa esperienza da pubblicitario?
EB. Non molto. Ma mi ha fatto capire l'importanza del briefing e del committente: ho fatto uno splendido, beh, un discreto servizio fotografico per la Ilford e lo sono andato a proporre a Pino Pilla. Il quale, ghignando, mi ha spiegato che era bello ma non c'entrava una sega con la strategia del cliente. Quel giorno è morto un cattivo fotografo. In compenso è nato un copywriter.
 
L• Possiamo parlare un po' di pubblicità e comunicazione? Per esempio, come si "costruisce" un copywriter?
EB. Boh, che vuoi che ne sappia. Credo che esista in molte persone una vocazione alla scrittura che per alcuni si coagula nella scrittura di romanzi, per altri nella poesia, per altri ancora nelle inchieste giornalistiche, nel saggio, nel calembour.
Chi non sa fare altro, fa il copywriter.
 
L• Quindi molti giornalisti e scrittori sarebbero dei perfetti copy?
EB. Ma certo. A scrivere quattro cazzate su un prodotto sono buoni tutti.
 
L• Clienti e campagne apparse in tutto il mondo... vale anche per te "ogni scarrafon' è bella a mamma sua"?
EB. No, direi di no: in genere le campagne, una volta uscite, le dimentico.



L• Se ci dovessi indicare uno spot? Quale ricordi con maggiore intensità?
EB. Direi il più semplice, quello del palloncino BIC.


L• Con te ha lavorato un certo Piero Chiambretti...

perchè scegliere lui come testimonial dei rasoi usa e getta?

 

 

EB. E' stata una scelta univoca. Il cliente e noi abbiamo pensato contemporaneamente a Chiambretti. Si vede che era nell'aria.

L• a proposito... ricordi il passaggio di Paolo Rossi da Stream a telepiù? una grande trovata, una cazzata oppure solo uno schiaffo all'Armando Testa?
EB. Un bel giochetto.

L• subito dopo Chiambretti avete cambiato e messo sotto contratto un palloncino. A cosa è dovuto questo cambiamento?
EB Erano due prodotti diversi: il monolama bianco e il bilama verde. Diversissimi anche nel posizionamento. Di là il rasoio usa e getta supereconiomico, di qua il primo rasoio per uomini sensibili.

L• ma come ti viene in mente di fare la barba ad una cosa liscia?
EB Sono un ragazzo di campagna. Mi sono semplicemente ricordato delle gare dei barbieri alle sagre paesane, in cui, appunto, si radeva un palloncino. Vinceva chi non lo faceva scoppiare.

L• Baldoni, uno che cerca di essere se stesso sempre e comunque.
EB. - Ma sì. Perché farsi tante pippe per sembrare qualcun altro? Essere noi stessi è l'unica cosa che ci rimane. Il resto è affidato al Caso.

L• Già, il caso. Che importanza ha il caso nella tua vita?
EB - Fondamentale. E' seguendo gli intrecci e le rotte del Caso che nascono le storie e le vite. A proposito, Caso con la c maiuscola. L'ho scritto perfino in alcuni bodycopy

L• Ma tu non fai solo il copy. Viaggi nei paesi in guerra, cacci il naso nei casini, ti fai ospitare dai guerriglieri... Perché?
EB. Non lo so. So solo che provo una grande fascinazione per la gente che rischia la pelle per un'idea. Ogni tanto parto - veramente sulle ali del caso, spesso non ho contatti - e sbarco in un posto ai Tropici o all'Equatore per poi trovarmi coinvolto in catene di coincidenze pazzesche che mi portano in posti dove la gente appoggia il Kalashnikov al muro come se fosse una bicicletta.

E' strano: se hai l'audacia di inseguire i tuoi sogni, questi si realizzano.

 

L• Chi sono i guerriglieri che ti hanno impressionato di più?
EB - Certamente il subcomandante Marcos, che ho incontrato ben prima di Bertinotti, ma anche Xanana Gusmao, il Mandela del Sudest asiatico, che ho conosciuto quando era ancora un avanzo delle galere indonesiane e i soldati di Giakarta massacravano il suo popolo. Ora è il presidente della prima repubblica del terzo Millennio: Timor Est.

L• E guerrigliere?
EB - Ce ne sono un paio che non potrò mai dimenticare. Per esempio la Comandante Mariana, bella e generosa, una delle donne più importanti delle FARC colombiane. Oppure Ah Ah Khaing, una bellissima birmana del Fronte di Liberazione Karen.

L• Ma dopo aver incontrato i guerriglieri, che ne fai di queste esperienze?
EB. Le racconto. Su Linus, Specchio della Stampa, Venerdì di Repubblica. Adoro raccontare.

L• La tua vita è un romanzo. Ne stai scrivendo uno?
EB - No. Non ne sono capace, non mi tira. Sono un centometrista, non un maratoneta. La mia cifra è il bodycopy.

L• Lettura, scrittura, musica, viaggi, cazzeggio, amore... un mix esplosivo che per la nostra televisione farebbero un personaggio...
EB. Ma no. Diffida dei personaggi. Esistono uomini e donne, e basta. I personaggi sono delle invenzioni dei media e di una società annoiata. Tutti facciamo la pipì alla mattina, soffriamo di mal di stomaco e abbiamo paura.

L• Quali sono le tue, di paure?
EB - Le solite. La paura di non essere accettato. Quella di non farcela, la paura del futuro, della solitudine, di non poter lavorare o di restare invalido.

L• E della morte?
EB. Non ho una particolare paura della morte. L'ho conosciuta abbastanza bene. Alla mia sono andato vicino un paio di volte. Poi mi sono morte diverse persone tra le braccia. Ormai è una vecchia compagna di viaggio.

L• Hai girato il mondo.
EB Sono sempre stato un po' vagabondo. Ma i viaggi più stravolgenti sono quelli che si fannoall'interno delle anime.

L• Copywriter, viaggiatore, traduttore di fumetti complicati, appassionato di Zen, padre di famiglia, reporter di guerriglia. Come fai a tenere insieme tante anime diverse?
EB. Coltivo la pigrizia e mi lascio trasportare dal Caso. E' fantastico, pensa a tutto lui.

L• Una definizione esaustiva, icastica e finale della pubblicità?
EB. "Sono solo canzonette".

 

Luca Oliverio
Luca Oliverio

Luca Oliverio è il founder e editor in chief di comunitazione.it, community online nata nel 2002 con l'obiettivo di condividere il sapere e la conoscenza sui temi della strategia di marketing e di comunicazione.

Partner e Head of digital della Cernuto Pizzigoni & Partner.

Studia l'evoluzione sociale dei media e l'evoluzione mediale della società.