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Intervista al Prof. Frignani per il CARID

09/12/2002 02:02:05 14412 lettori
5 minuti
Dal 1997 è attivo il Centro di Ateneo per la Ricerca l'Innovazione Didattica e l'istruzione a Distanza (CARID) dell'Università di Ferrara. Lo dirige uno psicologo della comunicazione, il professor Paolo Frignani al quale rivolgiamo qualche domanda.

D. Professor Frignani, può illustrarci la filosofia del suo Centro?
R. Innanzitutto sottolineo che il CARID è un Centro trasversale alle singole facoltà e pertanto le competenze che lo contraddistinguono sono fruibili da quanti interessati a sviluppare percorsi di formazione a distanza. L'e-learning dunque è la nostra filosofia, convinti come siamo che alle soglie del terzo millennio l'Università non possa non riconoscere il ruolo giocato dalle nuove tecnologie della comunicazione anche nella didattica. L'era dell'accesso, così è stata definita la nostra, impone al mondo accademico un ripensamento di tutta l'impostazione che fino a oggi ha riguardato la diffusione dei saperi. E la nostra riflessione ci ha portato a considerare la Rete come il mezzo comunicativo fondamentale, in grado di dare nuove forme, e quindi anche senso nuovo, alla conoscenza.

D. Tutto questo, professore, significa...
R. Per secoli il meccanismo di produzione e diffusione dei saperi è rimasto grosso modo inalterato: esiste un centro propulsore – questa o quella università – che, in virtù della sua tradizione e grazie ai suoi rappresentanti – corpo docenti e tecnici – diventa un polo di attrazione. Il tutto si svolge secondo le regole di un insieme chiuso. Voglio dire che se uno studente desidera contattare quel particolare patrimonio culturale e partecipare all'originale elaborazione conoscitiva che lì avviene deve, fisicamente, recarvisi. Questo schema però funziona, e a volte anche in modo eccellente, a patto che il “bene informazione” sia tutto sommato scarso. Ma così non è ai tempi nostri. La richiesta attuale di conoscenza, sia in qualità sia in quantità, rende particolarmente urgente la riorganizzazione del nostro modo di comunicare e quindi di fare didattica. E in tal senso occorre guardare alle tecnologie, ai nuovi modelli mentali che l'avvento della Rete propone. Basti pensare che, per la prima volta nella sua storia, l'umanità non deve più sottostare ai vincoli posti dallo spazio: mi collego e praticamente “sono nel mondo”. Oggi la realtà è questa e il mondo accademico non può ignorarne l'evoluzione. Il rischio è troppo alto.

D. Gli studenti del CARID quindi studiano attraverso Internet
R. Sì, ma voglio precisare cosa vuol dire studiare a distanza. Innanzitutto significa, da parte dei docenti, pensare e combinare tra di loro linguaggi, concetti e tecnologie sì da proporre un nuovo ambiente di apprendimento. Non più solo l'aula, ma appunto un ambiente comunicativo in grado di assicurare uno scambio continuo di idee; non più solo le lezioni localizzate di un docente, ma una comunità di studiosi ed esperti; non più solo il libro ma database, forum, archivi elettronici, cd-rom. Per gli studenti questa è una grande e significativa opportunità. Vengono infatti in contatto con i molteplici aspetti della comunicazione poiché diversi sono i canali utilizzati per il trasferimento dell'informazione e tutto ciò, ricordiamolo, arricchisce il messaggio stesso. Con la Rete, cambiano, ad esempio, le metafore utilizzate e perciò anche le abilità subiscono variazioni, integrazioni e lo studente, indubbiamente, acquisisce nuove capacità di intuizione così come di realizzazione nell'ambito del suo personale progetto di apprendimento.

La ringraziamo cordialmente, arri-sentirci a presto

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