Nel web l’80% delle ricerche sono a carattere informativo (Fonte: Advanced Google Adwords, di Brad Geddes): a ciò si aggiunge un 10% di ricerche rivolte ad un sito web specifico.
In altre parole solo il 10% delle persone naviga in internet con il chiaro intento di acquistare qualcosa. Una brutta notizia? Non proprio…
Dipende dall’uso che stai facendo del tuo sito web e del tuo blog aziendale (se ne hai uno). Infatti questi due, e soprattutto il secondo, possono essere il ponte tra la tua attività e migliaia di persone potenziali clienti (anche in ambiti tecnici e B2B). Il segreto, se così possiamo dire, è quello di mettersi nell’ottica dei clienti piuttosto che dare continue informazioni sui tuoi prodotti o sul tuo mercato.
Se il tuo sito parla solo della tua azienda e se pensi che un blog aziendale sia inutile, è megli che tu continui a leggere; tratti dall’esperienza di Marcus Sheridan (autore del blog Social Media Examiner), punto di riferimento per la gestione del Social Media Marketing aziendale, ecco 5 metodi pratici per cogliere i pensieri dei tuoi clienti potenziali, e trasformare la loro visita sul tuo sito (blog o portale che sia) in una richiesta di contatto/offerta.
1 Fare dei confronti
Nel percorso di valutazione di un prodotto o di un servizio uno dei primi processi mentali che sorgono è la necessità di confrontare razionalmente le diverse possibilità e le loro caratteristiche, per convincerci che la scelta che stiamo facendo sia la migliore.
Per questo scrivere opinioni e valutazioni sincere ed oneste per indicare le caratteristiche e i benefici di una soluzione verso un’altra è un ottimo modo per salire i risultati organici di ricerca in Google, oltre che essere un vero e proprio “servizio” nei confronti del mercato.
La maggior parte delle aziende descrive solo il proprio prodotto/servizio con tono commerciale, ma la strategia giusta è quella di essere disposti ad aiutare nella scelta piuttosto che voler persuadere verso una direzione. Pensaci: i siti che aggiungi ai preferiti sono quelli di cui ti fidi perché ti hanno dimostrato di essere una fonte affidabile.
2 Le persone vogliono “il meglio” per loro
Un secondo atteggiamento diffuso nella ricerca di informazioni prima di un acquisto è l’utilizzo della parola “migliore” associata al prodotto/servizio, oppure alla soluzione che si sta cercando.
Ad esempio “miglior modo di riparare le gomme bucate per la bicicletta” può essere il titolo per un ottimo post che attirerà senza dubbio traffico qualificato sul sito web di una catena di negozi di biciclette. Basta applicare lo spunto al proprio settore, e i click spontanei non tarderanno ad arrivare.
3 Porre l’attenzione sui problemi
Se una persona sta valutando di acquistare uno dei tuoi prodotti o servizi, valuterà sicuramente i pro e i contro della tua offerta rispetto a quella dei concorrenti. In questo momento del processo di informazione un articolo/post che parla in modo chiaro dei problemi più comuni relativi al tuo prodotto/servizio, dei problemi comuni ai principali prodotti/servizi concorrenti, e delle soluzioni di entrambi, è un ottimo modo per creare una relazione di fiducia con le persone.
Otterrai anche una grande quantità di traffico spontaneo dai motori di ricerca e le tue pagine saliranno inesorabilmente nel ranking (la posizione) di Google.
4 Rivelare il prezzo
Pensaci: il prezzo è uno dei primi aspetti ai quali pensi quando stai valutando un prodotto. Se non lo trovi su di un sito web cosa fai? Nella maggior parte dei casi lo abbandoni e cerchi questa informazione su di un altro sito. In più pochi rendono noti i propri prezzi in chiaro, e questo ti permette di approfittare ancora una volta del favore di Google, che riverserà sui tuoi contenuti il traffico qualificato dal web in cerca di questa informazione.
Non è necessario sempre comunicare il prezzo esatto: può bastare un range o un paragone per farne comprendere l’entità, o almeno devi indicare i fattori che lo compongono.
5 Notizie importanti
In ogni settore ci sono momenti nei quali alcuni eventi hanno un tale interesse per le persone da prendere il dominio sul resto per qualche giorno, se non per qualche settimana.
Se ad esempio una grossa azienda del tuo settore fallisce, una tua valutazione in un post dedicato che analizza il contesto di mercato può attirare una quantità molto alta di traffico, poiché i mezzi di comunicazione on-line e off-line ti aiuteranno indirettamente ad avere notorietà facendo da eco alla notizia, se non addirittura riprendendo il tuo post come fonte informativa (anche tramite link).
IN CONCLUSIONE
Le idee sopra riportate sono spunti utili per immedesimarsi nei pensieri che un possibile cliente sviluppa nel momento informativo: attirare queste persone è il primo passo per una strategia di Social Media Marketing. Successivamente è bene non sprecare questo traffico e cercare di avere dei contatti spontanei, ad esempio con dei box di contatto o con documenti informativi come nel sito seguente:
L’ultimo aspetto da curare nella strategia di web marketing è il rilancio dei tuoi messaggi su diverse piattaforme sociali per avere una multicanalità tale da raggiungere diversi tipi di destinatari anche in modo indiretto, ed essere “ri-lanciato” dagli stessi utenti che hanno trovato utili i tuoi contenuti.
I criteri per il search engine marketing partono spesso dagli stessi presupposti: locazione geografica, parametri demografici, eventuali interessi estraibili dalla piattaforma di destinazione.
E’ proprio il luogo in cui avviene la pubblicazione degli annunci a rappresentare il valore aggiunto. Pensiamo a Facebook, in particolare. Gli oltre seicento milioni utenti iscritti al social network generano un continuo flusso di contenuto utile non solo all’analisi del mercato, ma anche alla targetizzazione diretta.
Facebook Ads utilizza inoltre un algoritmo in tempo reale che incrocia le conversazioni che avvengono sul social network con il parco di annunci disponibili tra quelli pubblicati dagli inserzionisti. Gli aggiornamenti di stato, comunemente chiamati status, in particolare costituiscono la materia prima di una nuova espressione, sempre più mirata, della pubblicità online.
Sebbene poco trattato ancora in ambito SEM, Facebook si inserisce pertanto a pieno regime in questo ambito di comunicazione consentendo di entrare in contatto con un pubblico variegato.
Come funziona?
Nelle sperimentazioni che abbiamo condotto abbiamo isolato alcuni pensieri nei nostri status di Facebook. Ecco che, subito dopo la pubblicazione, sono comparsi nella colonna laterale alcuni link interessanti. Si tratta di link sponsorizzati, decisamente pertinenti e, in alcuni casi, di pagine (le vecchie fan, per capirci). Le associazioni non solo sono di pertinenza esatta, ma anche di compensazione (ad. es il vino legato al cannolo). Inoltre gli annunci correlati vanno a coprire la più ampia gamma di collegamenti mentali possibili: esemplificativa è l’immagine relativa allo status che tratta mal di testa e birra.
L’algoritmo di Facebook rileva dunque le keyword contenute negli status collegandole in tempo reale alle pagine e alle inserzioni a pagamento più pertinenti. Un sistema di inserzioni correlate che rende simile il social network di Zuckerberg ai tradizionali motori di ricerca.
Il Search Engine Marketing ha successo perché va incontro alla richiesta dell’utente che, nella query digitata sul motore di ricerca, esprime la propria richiesta. L’automatismo di Facebook però fa un passo in più, esplicita la richiesta. Espressa sotto forma di un pensiero personale lo status condiviso in un social network esprime un desiderio sebbene non precisamente strutturato e talvolta non cosciente. Pone immediatamente chi scrive, ma anche chi legge, all’interno di un contesto mentale adatto a recepire stimoli commerciali e non collegati all’universo che contiene quel dato concetto. Un concetto che da semplice dialogo quotidiano diventa keyword rilevante per gli operatori del marketing.
Indagare le parole chiave
Dai nostri esperimenti risulta che è la componente conversazionale a generare i migliori risultati. Più uno status è commentato e frequentato – e dunque visibile da più persone dalla bacheca principale di Facebook - più la selezione di annunci correlati si fa pertinente.
Naturalmente i suggerimenti di pagine e link sponsorizzati si basano anche sulle caratteristiche di utilizzo del mezzo: compilazione del profilo e dati ad esso legato (oltre a quelli demografici, anche gli interessi), storico delle attività e dei link pubblicati, estrazione sociale degli amici più attivi.
La pertinenza delle segnalazione è data, oltre che da questi fattori, anche dalla disponibilità degli annunci e delle pagine. E’ chiaro che il fisiologico incremento degli inserzionisti produrrà una maggior qualità nella capacità di incrociare necessità presunte con brand e tematiche sempre più inerenti.
Dove e come la rete parla della GDO? Quale impatto possono avere i commenti dei consumatori su blog e forum sulle "brand reputation" della GDO?
Per rispondere a queste domande eXtrapola, leader in Italia nel monitoraggio e nell'analisi della informazione online, ha elaborato un report che illustra come sono comunicati e percepiti dagli utenti i brand, i prodotti ed i servizi che riguardano le principali catene di supermercati italiani.
L'indagine è stata realizzata su una ampia base di informazioni online raccolte nell'arco degli ultimi due mesi. Dall'analisi risulta che sono i classici media web "istituzionali" come ad esempio quotidiani online che danno spazio più ampio ai temi più caldi relativi alla grande distribuzione. Le fonti cosiddette UGC (User Generated Content) come blog, forum e newsgroup danno al settore minor copertura. Infatti, dai dati raccolti si può riscontrare che circa 82 notizie su 100 provengono dalle fonti web più classiche.
Il lavoro di eXtrapola evidenzia come le catene della grande distribuzione più visibili online sulle fonti web più classiche vedono primeggiare Coop Italia, a seguire Carrefour e Conad, mentre sulle fonti “User Generated Content” la più citata risulta essere Carrefour seguita da Esselunga e Conad.
Fra le fonti UGC più attive sul settore il lavoro di eXtrapola fa emergere la rilevanza dei forum che hanno come target i responsabili di acquisto: alFemminile conquista la seconda piazza fra i "nuovi media" per copertura del settore. Guida la classifica il social network dell’informazione Diggita con il 9% circa dei contenuti raccolti.
Per scaricare lo studio completo: http://www.extrapola.com/corporate/Newsletter/extrapola/folder.2010-05-06.2229975798/analisi-gdo-aprile10.zip
XING ha acquistato Neurona la primavera scorsa. Ora sembra giunto il momento della fusione. E gli utenti?
Entro breve Neurona cesserà di esistere come rete professionale per essere totalmente integrata in XING. Diverse centinaia di migliaia di utenti italiani si troveranno così scaraventati nell'ignoto, in un ambiente multinazionale e multilingue.
Cosa troveranno dall'altra parte i neuroni, abituati ad un interfaccia macchinosa ma apparentemente semplice e ad un ambiente poco impegnativo, che solo negli ultimi tempi ha dato segno di professionalizzarsi davvero?
Il passaggio sarà un bene o un male? Cosa comporterà per gli utenti, e quanti di loro saranno disposti a cambiare il loro ambiente operativo?
Dimostriamo agli svizzeri che il passaparola funziona
Leggo su a Il coraggio di osare dell'amico e compagno di Crazy Marketing NetworkMatteo Oleggini un post sull'iniziativa del portale svizzero www.3valli.ch a sostegno della società che gestisce gli impianti di risalita della località sciisticaticinese di Carì, che rischia il fallimento a causa del rifiuto del governo ticinese di rinnovale il credito.
I LOVE CARÌ, cosi si chiama l'iniziativa, chiede a tutti gli utenti di inviare una mail all'indirizzo asinf@freesurf.ch a sostegno della stazione.
Non è certo marketing virale, al massimo si tratta di passaparola, ma secondo me c'è una buona ragione sia per inviare "un'e-mail per salvare Carì", sia per parlare dell'iniziativa.
Semplicemente per dimostrare anche agli svizzeri che il passaparola funziona. Ormai, noi addetti ai lavori lo sappiamo. Come iniziano anche a saperlo le agenzie di pubblicità e i clienti. Ma gli svizzeri no. Hanno uno di più bei stili di pubblicità in Europa, ma per il marketing virale sono praticamente a zero. Dimostriamo loro che anche noi italiani abbiamo qualcosa da insegnare.
Vi invito a leggere il post molto dettagliato che ho scritto su News & Riflessioni.Vi renderete conto della situazione.
Avete mai visto una agenzia di pubblicità rinunciare a mettersi in primo piano?
Poco comune quello che hanno fatto gli amici di estrogeni, autori della campagna sociale che avevo già annunciato alcuni giorni fa, e a proposito della quale ho delle rettifiche (e degli aggiornamenti) da fare.
La campagna consiste, tra l'altro, di uno spot realizzato con il contributo di Pierfrancesco Favino (regista ed interprete) e le musiche, tra gli altri, di Danilo Rea, che andrà in onda nelle sale cinematografiche del circuito Opus Proclama, sui bus e nelle metro di Roma, nelle metro di Milano, negli autogrill sulle autostrade, negli aeroporti.
Sui bus di Roma ci saranno pendini personalizzati con le immagini della campagna. Sono previsti siparietti in TV durante vari programmi: "Mattina in Famiglia", "Piazza Grande", "Festa Italiana" e "Chi vuol essere milionario?".
È stata pianificata una campagna banner grazie a spazi gratuiti concessi da tiscali, LIBERO e Reggina Calcio.
A breve, infine, grazie al contributo di squadre di serie A come la Lazio, partirà un'asta di beneficenza su eBay con grandi sorprese.
Per tutto il mese di febbraio sarà possibile sostenere le attività di Parent Project visitando i banchetti dei volontari dell'associazione, presenti nelle principali città italiane.
A Fiumicino, per gli amanti delle regate, si disputerà il I Trofeo Parent Project, organizzato in occasione della 7° giornata del XXVII Campionato Invernale di Roma. I vincitori saranno premiati dai bambini dell'associazione con dei "lavoretti" realizzati da loro.
A questo si riferiva il teaser diffuso da kawakumi.com alcuni giorni fa
Circa 60.000 persone in Italia soffrono di distrofia muscolare. Dal oggi al 29 febbraio sarà possibile sostenere la ricerca con una donazione a favore di Parent Project Italia via SMS al numero 48584.
Ecco a cosa si riferiva il teaser che kawakumi.com ha diffuso alcuni giorni fa.
Perché il 15 e 16 febbraio si terrà a al Novotel Milano Nord Ca' Granda un convegno organizzato appunto da Parent Project Italia e intitolato "I trial clinici e la ricerca Duchenne e Becker nel mondo" nell’ambito del progetto europeo TREAT-NMD, appunto uno dei temi del convegno.