Christian Oliver Harris
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altri suoi testi nel blog
Relazioni sociali e Web 2.0
Ieri una mia amica mi dice: “Sai che oggi mi ha aggiunto su Facebook un mio compagno delle medie di cui ricordavo a mala pena il nome?!”.
Qualche giorno fa mi ha aggiunto su Facebook un mio caro compagno dell’università che non vedevo né sentivo da almeno 2 anni. Ora ci scambiamo spesso messaggi dove ci raccontiamo le nostre rispettive - strambe - vite.
Qualche giorno fa una mia compagna di università mi ha chiesto un favore via mail ma io non riuscivo ad associare un volto al suo nome. Nel giro di cinque minuti avevo davanti decine di sue foto: era tra i miei amici su Facebook e nemmeno me lo ricordavo più.
Come Facebook così MySpace, MSN, Yahoo! Groups, LinkedIn, Last.FM, Delicious, Flickr e molti altri servizi on-line hanno letteralmente ridefinito le relazioni sociali che plasmano le nostre giornate.
Prima l’unico modo per rubare un “contatto” ad una ragazza che ci piaceva era chiederle il numero di telefono, domanda tanto intima quanto rischiosa. Oggi la si prende alla larga, con grande gioia dei più timidi: “Hai per caso Msn? Se ti va ci scambiamo i contatti...”. “Io sono su MySpace e su Facebook: hai per caso uno dei due?”. Pochi minuti ed è fatta. Pochi minuti e sei a casa, la aggiungi tra i tuoi “amici” e... magia: foto, interessi, racconti... un’intera finestra ti si è appena aperta davanti e da lì puoi vedere uno spicchio (ma pur sempre uno spicchio!) di mondo di quella ragazza così bella che fino a pochi minuti prima ti sembrava solo un miraggio.
Ogni giorno le relazioni sociali cambiano, si ridefiniscono, rendendo (quasi) impossibile il compito di prevederne lo sviluppo.
Persino il tanto serio e blasonato mondo del lavoro non è rimasto indenne da questa “social revolution”: LinkedIn ti permette, un po’ come Facebook ma in modo più formale, di metterti in contatto con persone che conosci solo di nome, di conoscere il loro curriculum vitae, il loro attuale posto di lavoro o ti permette di rimanere in contatto con tutti quei colleghi che per mesi, magari per anni, hanno rappresentato le facce che dal lunedì al venerdì, con più o meno piacere, vedevi di più.
Ogni giorno migliaia di persone aggiungono “amici”, si scrivono messaggi tramite MySpace o Facebook anziché telefonarsi o scriversi un’e-mail o un sms o... ogni giorno si formano centinaia di nuovi “Gruppi”: gli amanti di Friends, coloro che amano Milano, coloro che la odiano, ... ogni anno aumentano le ore passate a socializzare tramite un pc... ogni anno le persone si vedono meno, si telefono meno, ... e, forse, si conoscono meno.
Il concetto stesso di “amico” va ridefinendosi, il concetto di contatto umano va ridefinendosi (“Hai visto o sentito Luca ieri?” - “Sì, l’ho visto su MySpace e poi ci siamo scritti dei messaggi”).
Come tutte le nuove tecnologie, anche queste hanno dei grandi pregi ed un alienante risvolto della medaglia. Un disabile, un ragazzino che si è rotto una gamba, un universitario in erasmus, un lavoratore annoiato, una ragazza in castigo... tutti costoro, grazie a MySpace, a Facebook, a Flickr, potranno sentirsi meno soli e stringere semplicemente con pochi click, senza doversi muovere di casa o dovendo incastrare una sequela di scuse/impegni degni del miglior puzzle.
Dall’altro lato, il confine tra ciò che è privato e ciò che è pubblico va sempre più frantumandosi in mille pezzi; le persone si dimenticano che ci si può anche vedere, telefonare, parlare; si spendono sempre più ore a “messaggiare” (massaggiando a morte il nostro cervello) con pseudo-amici e sempre meno ore a costruire, a costruire amicizie vere, quelle famose amicizie che “si contano sulle dita di una mano”, quelle amicizie di cui “non potrei mai fare a meno”. Si è a contatto con tutti e con nessuno. Si è UNO (quello che siede davanti al computer), si è NESSUNO (quello che vaga nella rete sotto forma di tanti pacchetti formati da incomprensibili sequenze di 0 e di 1) e si è CENTOMILA (quello su Facebook, quello su MySpace, quello che ha il profilo su LinkedIn, il blog su Blogger, il forum su ForumFree, il contatto su Msn, ...).
Christian Oliver Harris
(LS in Comunicazione d’impresa @ Università Cattolica, Media Relations @ Danone, MI)
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Christian Oliver Harris
- pubblicato il 17/02/2008 - permalink
nuovi media social networks web 2.0 myspace facebook msn flickr linkedin last.fm delicious
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Angelo Manganello
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altri suoi testi nel blog
Una pubblicazione di CSP analizza il passaggio dal paradigma web 2.0 ai cosiddetti Social Media.
Anno 2007, già si parla di web 3.0, soprattutto in relazione ai social media applicati in un contesto 3D. Eppure su quel web 2.0 che tutt'ora sta cambiando la nostra maniera di approcciarci ad internet e, di conseguenza, a tutti gli altri media precedenti, non è stato forse esposto ancora un quadro definitivo e completo.
Ci prova il laboratorio SmartLab del CSP di Torino, con una pubblicazione di ben 84 pagine che tenta di spiegare il fenomeno dei social media sotto il profilo sociale, tecnologico e contenutistico, analizzando i 10 applicativi più significativi e costruendo un vero e proprio compendio dell'evoluzione del web fino al 2006, anno in cui il web 2.0 ha raggiunto forse la sua piena maturità.
Il taglio della pubblicazione, volutamente trasversale e multidisciplinare, rende la pubblicazione adatta sia a chi voglia costruirsi una cultura da zero sul fenomeno sia chi ne conosca solo un aspetto e desideri completare le proprie competenze.
La pubblicazione è disponibile in download gratuito sul sito di CSP:
http://www.csp.it/it/chi-siamo/pubblicazione_web_2.0_101007/
E' gratuita e distribuita attraverso licenza Creative Commons Share Alike, quindi consultarla diventa quasi obbligatorio.
VIA: CSP - Innovazione nelle ICT
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Angelo Manganello
- pubblicato il 06/11/2007 - permalink
social media web 2.0 social networking
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