Cristiana Ceruti
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ECO-CO-HOUSING = ECOLOGICA-INTEGRAZIONE-ABITATIVA
Intesa come reale intreccio di equilibri indissolubili che coniugano la sostenibilità ambientale, l’integrazione tra natura e ambiente costruito, il benessere umano a livello fisico - psichico, con la “socialità domestica”: l’uomo è a casa propria nel mondo e il mondo si fa casa negli uomini.
Il Concorso di Ideecostruttive che richiama energie mentali, suggestioni dell’anima, competenze specifiche per la realizzazione di opere e progetti che promuovano l’Ecosistema nel suo equilibrio Uomo - Casa - Ambiente. L’obiettivo principale del Concorso è quello di coinvolgere artisti o aspiranti tali, e futuri o attuali professionisti in Architettura - Ingegneria e Design perché investano creatività e talento. Oggi questi nuovi protagonisti possono rompere un comportamento distruttivo e irrompere nella realtà per ricreare l’equilibrio naturale dell’Ecosistema.
House Company, con “ECOHOUSING ART - PROGETTI PER ABITARE GLI SPAZI”
1a EDIZIONE CONCORSO NAZIONALE “PREMIO IMMOBILIARE 2010”, si è prefissata l’obiettivo di far “mettere in gioco” e rendere accessibile agli utenti il processo creativo dei protagonisti partecipanti al Concorso di Ideecostruttive allo scopo di far condividere e valutare in itinere il prodotto della creatività Uomo-Casa-Ambiente attraverso 3 fasi: work in progress, award in progress, art show in progress.
VIA: House Company Srl
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Cristiana Ceruti
- pubblicato il 27/08/2009 - permalink
Ecohousing Ecohousing art cohousing ecosistema ambiente concorso premi bandi gara studenti professionisti artisti architetti ingegneri designer arte arti visive architettura repertorio mostre eventi design interior design giuria pop
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pasquale rotondi
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il primo latte di bufala campana totalmente “Ecologico”

Bufalat è il marchio del primo forse unico latte di bufala campano doc da bere che viene prodotto nel pieno rispetto della natura. L’azienda prodruttrice, la Fattoria Garassi, ha di recente lanciato una campagna pubblicitaria in cui si sottolinea il valore “ecologico” del proprio latte.
Sugli annunci apparsi su alcune pagine di quotidiani ed alcune affissioni nelle principali città italiane, si legge “Bufalat, è Verde”. Il senso del messaggio, apparentemente illogico, è legato alla particolare attenzione posta dall’azienda produttrice all’attività di riciclo di tutti gli scarti derivanti dal produzione, e dalla biodegradabilità degli imballaggi usati per la distribuzione del latte. Questa campagna, spiegano dall’azienda, è nata in seguito alla recente emergenza rifiuti, allo scandalo dei rifiuti tossici sversati in aclune aree della regione campana, e alla ancor più grave allarme diossina che ha interessato direttamente il comparto della produzione del latte e della mozzarella di bufala. La Fattoria Garassi, ha in questo modo voluto sottolineare l’impegno profuso nel rispetto dell’ambiente, quale condizione primaria perché possa essere garantito un prodotto di alta qualità. “Siamo una delle poche realtà in grado di rispettare severi standard nel trattamento dei rifiuti e degli scarti derivanti dal processo produttivo” dichiara un responsabile dell’azienda. Gli investimenti sostenuti per l’applicazione di processi di riciclo totale, e l’uso di materiali biodegradabili, garantiscono un ulteriore valore aggiunto rispetto alla bontà e alla qualità del nostro latte e ci è sembrato più che doveroso sottolinearlo mediante una campagna pubblicitaria. L’auspicio di questa azienda è che altri imprenditori campani inizino ad avere maggiore attenzione e sensibilità ai temi della ecosostenibilità dei processi produttivi, e che comincino presto a competere sul mercato con un’arma in più, ovvero il rispetto per l’ambiente.
VIA: salviamo la bufala campana
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pasquale rotondi
- pubblicato il 12/04/2008 - permalink
bufalat latte di bufala fattoria garassi
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Anna Torcoletti
| altri suoi testi nel blog
Il Bel Paese non potrà concorrere allo sviluppo di Android (Google)
Ho appena appreso la notizia da un Twitter-Post di Pandemia (il contenuto è visibile solo se si è registrati alla piattaforma di Twitter).
L'Italia non potrà partecipare a concorerrere al premio di 10 milioni di Dollari messi in palio da Google per gli sviluppatori che vinceranno la "gara" realizzando applicazioni software per la nuova piattaforma mobile Android.
Sul blog Pandemia leggiamo:
"Nelle specifiche del concorso si legge che i cittadini italiani non possono partecipare a causa di "local restrictions", limitazione nazionali, presumo di carattere legale. Che sia un riferimento alla regolamentazione relativa a concorsi e affini? Provo a chiedere alla comunicazione di Google Italia per saperne di più..."
Che dire la situazione è a dir poco sconfortante, attendiamo maggiori spiegazioni, anche se, credo che serviranno ancora una volta a darci l'ennesima conferma di come non solo si freni lo svilluppo ma a questo punto - mi dispiace pure scriverlo - lo si ostacoli proprio!
VIA: Twitter
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Anna Torcoletti
- pubblicato il 13/11/2007 - permalink
Android google pandemia 10 milioni dollari Italia gara
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