Bentornato. Accedi all'area riservata







Non ti ricordi i dati di accesso?Recupera i tuoi dati

Crea il tuo account

2 SHARES

Possiamo evitare l’iceberg di NETFLIX, dal recente passato di BLOCKBUSTER?

17/09/2022 4739 lettori
5 minuti

Nonostante l’ottimismo riversato sulla ripresa di un cinema affidato a una pandemia combattuta in una battaglia dove solo oggi sembra possiamo lasciarcela alle spalle, i dati parlano chiaro. Nel 2016 Netflix si è affermata come leader incontrastato del mercato con 93, 8 milioni di abbonati, raddoppiandoli in soli quattro anni, “ringraziando” l’incombenza del Covid e l’affermazione di rivali (Amazon Prime e Disney +) che hanno costretto il rafforzamento di una produzione affidata alla creazione di contenuti originali (tralasciando l’escalation del conflitto ucraino che ha visto la sospensione del servizio in Russia e una richiesta di risarcimento, da parte degli utenti, di 60 milioni di rubli). Nascono così nuove serie inedite nei battesimi rilasciati dai sodalizi tra la Marvel Television e la Millarworld, nei personaggi che hanno rilanciato il proprio interesse nel cammino delle proprie stagioni programmate, da Daredevil e lo stesso Punisher (in produzione), incrementando un palinsesto creativo nell’acquisizione di nuovi personaggi affidati alla Extreme Studios di Rob Liefeld, ampliando una espansione internazionale che ha “baciato” la nostra patria nei proseliti stessi di Suburra, accostata alla serie francese Marseille con Gérard Depardieu. Tutto questo preambolo si riallaccia alla scintilla innescata già nel 2014, con la messa in cantiere di produzioni cinematografiche che hanno visto la stessa recente incursione alla 79ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia con il film Blonde, prodotto dalla Plan B Entertainment di Brad Pitt e diretto da un garante Andrew Dominik, meno fortunato nell’accoglienza di una critica che non ha gradito l’incursione personale dello stesso regista sul mito dell’attrice Marilyn Monroe (Ana de Armas). La forte affermazione e la stessa presenza scenica di un De Niro, Joe Pesci e Al Pacino in The Irishman di Martin Scorsese, in aggiunta alla consacrazione cinematografica delle stesse serie televisive nate nella Image Comics, nel film The Old Guard di Gina Prince-Bythewood con Charlize Theron, riescono a destabilizzare le sorti di una tradizionale programmazione in sala, così caparbiamente difesa e sostenuta in Italia, ma dagli esiti incerti nei voleri di una Netflix che sembra ignorare la stessa sorte toccata al mercato dell’Home Video nell’inabissamento del titanico Blockbuster, avvenuto nel 2012. Quello che rimane, non è solo la consapevolezza di un futuro drastico e segnato da un destino certo nella quasi ovvia soppressione dei multisala odierni, ma l’obsoleta ambizione riposta nel fine lucroso che può di certo rallentare le pretese della stessa società statunitense se si rende conto di quel “danno” che rimane, oggi più che mai, una minaccia alla tradizione voluta dal cinema così come è nato.

Produzioni cinematografiche Netflix, sino a oggi:

Red Notice, Don't Look Up, Bird Box, The Adam Project, Tyler Rake (Extraction), The Unforgivable, The Irishman, The Kissing Booth, 6 Underground, Spenser Confidential, Enola Holmes, Army of the Dead, The Old Guard, Blonde.

Paolo Arfelli
Paolo Arfelli

Nato a Ravenna; ho avuto il piacere di aver frequentato un corso di grafica pubblicitaria tenuto da Umberto Giovannini, presso la T. Minardi di Faenza, dopo il quale intendo affrontare un discorso editoriale che possa completare il cammino professionale che voglio realizzare.

E' da qualche anno che ho il piacere di legare la mia capacità a Comunitàzione, in una collaborazione di testi e argomenti che valorizzano la serietà riposta da Luca Oliverio e il contesto in cui questo portale opera, tra pubblicità, marketing, informazione e tanto altro.

Ho in preparazione alcuni cortometraggi e la realizzazione di un magazine (DC DIRECTOR'S CUT) all'interno di Alphabet&Type®.