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Pulse Advertising corre con la Gen Z e il Social Commerce

08/06/2021 104442 lettori
5 minuti

Il mondo dei social corre veloce e la comunicazione deve necessariamente adeguarsi se vuole portare performance e risultati ai propri clienti. Fa il punto sui nuovi trend in fatto di social network Paola Nannelli Executive Director Italia di Pulse Advertising, agenzia internazionale specializzata in influencer marketing e social media.

“Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad una vera tendenza, - afferma la Nannelli - la Generazione Z ha calamitato buona parte degli investimenti dei nostri clienti, perché si sono imposti come utenti ultra connessi.  L’utilizzo dei dispositivi da parte della Gen Z continua a crescere giorno dopo giorno. Dati recenti hanno rivelato che il 98% di loro possiede uno smartphone e nel terzo trimestre dello scorso anno ha trascorso in media più di 4 ore al giorno sulle app.”

 

Gen Z e Social Commerce

Per Generazione Z si intende chi è nato tra il 1997 e il 2012, giovani adulti di 20 anni, intenti a muovere i primi passi verso il mondo del lavoro. Sono la prima generazione di veri nativi digitali, attivi online 24 ore su 24. Non hanno mai conosciuto un periodo in cui fosse impossibile ordinare d’asporto online, inviare messaggi WhatsApp a un amico o FaceTiming la loro famiglia.

 

“Le abitudini digitali di questo pubblico sono nuove, le stiamo studiando per comunicare al meglio con loro – continua Paola Nannelli – Se i millennial sono ormai abituati all’e-commerce, la Gen Z predilige il Social Commerce, ovvero la pratica di fare acquisti direttamente all’interno di un social media. Una preferenza ovvia visto che l'algoritmo apprende le loro preferenze e suggerisce consigli pertinenti, fornisce un'esperienza di acquisto personalizzata (che riduce anche il rischio di carrelli abbandonati), riduce l'attrito tra desiderio di acquisto e checkout e permette un coinvolgimento maggiore grazie a filtri, realtà aumentata e live streaming”.

 

A confermare questa attitudine un recente report secondo il quale il 97% dei consumatori della Gen Z utilizza i social media come principale fonte di ispirazione per lo shopping, il 65% per trovare contenuti divertenti e il 61% è particolarmente interessato a guardare più contenuti video che proposte statiche. Per i brand che vogliono dialogare con questo pubblico diventa perciò fondamentale creare contenuti autentici e organici, oltre a garantire un’esperienza fluida tra scoperta del prodotto e processo di pagamento in modo da evitare distrazioni o troppi step. Le grandi piattaforme si sono già evolute per garantire che gli acquisti non siano solo privi di attrito, ma anche sicuri e affidabili, gli swipe-up o la scheda shopping di Instagram ad esempio. Facebook, Instagram e Pinterest hanno anche recentemente annunciato o ampliato le loro partnership con Shopify, una piattaforma che garantisce pagamenti veloci e sicuri senza richiedere le informazioni finanziarie degli utenti. TikTok emerge come una piattaforma fortissima per il social commerce con hashtag come #tiktokmademebuyit e #amazonfinds con rispettivamente 2.3 e 6.7 miliardi di visualizzazioni ciascuna.

 

 

 

Ambiente e gaming tra i topics più seguiti

“Una cosa importantissima che abbiamo dovuto gestire in quest’ultimo anno – continua Paola Nannelli – è la scelta di influencer in linea con la Generazione Z. Prima ancora dei grandi numeri e della visibilità è fondamentale per questo pubblico seguire persone con cui condividere interessi e passioni”. L’interesse verso problematiche ambientali ad esempio sta aumentando rapidamente: il 79% della Gen Z in 18 paesi afferma di apprezzare maggiormente brand che si schierano a favore della sostenibilità, specialmente dopo il COVID-19, per "ricostruire" un mondo migliore dopo il 2020.

 

Altro ambito importantissimo per la Gen Z è il mondo del Gaming e le personalità online esperte nei videogiochi.

 

L'utilizzo di elementi di game design in contesti diversi dal gioco (Gamification) è un ottimo modo per far interagire la Gen Z con i brand. La Gamification è un’arma molto flessibile che può aiutare a raggiungere più obiettivi di marketing tra cui coinvolgimento, consapevolezza e conversione.

 

“Attenzione però – conclude Paola Nannelli – questo non significa che i contenuti dei brand devono passare in secondo piano! Strategie di contenuto autentiche aumentano la fidelizzazione della Gen Z che di per sé è caratterizzata da discutibile lealtà al brand (1 utente su 5 smette di seguire un brand ogni mese). Quello che funziona è l’"infotainment", un equilibrio finemente sintonizzato di output informativi, divertenti, rispettosi dell'ambiente che ricordano costantemente le ragioni che li hanno portati ai social media del brand”.

 

Pulse Advertining:

https://www.pulse-advertising.com/it/