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Distogliamo gli occhi dalle cose inutili.

22/01/2019 31041 lettori
5 minuti

È scontato che quando pensiamo ai musei di Parigi, viene in mente sempre e solo il più famoso al mondo, quello che tutti conoscono, anche se non hanno mai messo piede nella grande capitale di Francia. Il Louvre è sì il più importante e riconosciuto in tutto il mondo, tuttavia a Parigi si trovano circa 140 musei in totale, e molti di questi meritano di essere visitati, sia per l’unicità degli stessi sia per il valore storico culturale che raccolgono al loro interno. Visitarli tutti è un’impresa che in pochi possono realizzare. Abbiamo così deciso di raccogliere quelli che più ci hanno colpito. Di seguito una panoramica dei 20 musei più importanti di Parigi a cominciare proprio dal più famoso, il Louvre. https://www.parigi.it/it/museo_del_louvre.php

Parigi, città romantica ed elegante, è anche un centro culturale vivo e in continua evoluzione in cui l'arte trova posto in ogni sua espressione. I musei sono un po' ovunque nella città e le esposizioni temporanee si susseguono di giorno in giorno, permettendo al visitatore di assaporare la bellezza talvolta dolce di un'opera d'arte, di viaggiare nel tempo o di catapultarsi per qualche ora verso mondi sconosciuti. Importante sapere che a gran parte dei musei e monumenti di Parigi sono gratuiti per i visitatori dell'Unione Europea fino a 25 anni compiuti! Vi presentiamo solo una selezione dei musei più importanti, per saperne di più non esitate a contattarci. Ce n'è per tutti i gusti...a voi la scelta! https://www.parigi.it/it/musei.php

Il museo parigino dedicato al grande artista del XX secolo si trova in un magnifico palazzo nobiliare del Marais, l’Hotel Salé, così chiamato poiché fu costruito per un ricco finanziere del XVII secolo, Pierre Aubert, il quale aveva la carica di esattore della tassa del Sale. La storia che porta alla costituzione delle collezioni del Museo Picasso, aperto nel 1985, è un po’ particolare ed è il risultato di un vero e proprio progetto patrimoniale deciso dal ministro francese André Malraux all’epoca dei festeggiamenti per l’ottantacinquesimo compleanno dell’artista spagnolo. Infatti, in vista della sua scomparsa, fu appositamente istituita nel 1968, una legge che permettesse la dazione delle opere d’arte come pagamento dei diritti di successione, in modo da favorire la conservazione del patrimonio artistico nazionale. Così, dopo la morte dell’artista avvenuta nel 1973, ben due dazioni furono fatte allo stato dagli eredi, dazioni che rappresentano il nucleo principale delle collezioni del Museo Picasso, poi arricchite anche dalla donazione della collezione privata dell’artista.       

 Il Museo Picasso possiede più di 5000 opere e un cospicuo archivio dell’artista, che ne fanno, per la qualità l’ampiezza e la diversità dei manufatti esposti, la sola collezione pubblica al mondo che permette, da un lato, di gustare la produzione artistica di Picasso nella sua interezza attraverso dipinti, sculture, incisioni e disegni e, dall’altro, di seguire il processo creativo dell’artista attraverso la consultazione di schizzi, studi, bozze, fotografie, libri illustrati e film. Inoltre, la conoscenza di questa grande personalità artistica è completata dalla presenza della sua collezione personale, di quelle opere di cui si volle circondare e che comprendono ad esempio statue iberiche, maschere africane od oceaniche, tele di Corot, Cézanne, Gauguin, Matisse, Rousseau il Doganiere, Renoir, Braque, Modigliani e Miro e disegni di Degas, De Chirico e Giacometti. Il Museo Picasso di Parigi, quindi, riveste grazie a questa eccezionale collezione un ruolo centrale per la conoscenza dell’opera di Picasso e rappresenta una visita istruttiva e molto piacevole grazie anche al magnifico palazzo che la custodisce.

Eroe di varie generazioni, uomo discusso (in primis da se stesso), artista indiscusso. Mai come con lui “la pittura si è evoluta, divenendo non più solo uno schiribizzo per acculturati, ma arte popolare all’altezza dell’uomo medio”. L’unico artista che è andato incontro ai comuni mortali, invece di fare il contrario. Periodo rosa, blu, africano, e poi cubismo, il movimento da lui fondato, quello per cui lo conoscono tutti. Dalla testa geniale di un pazzoide visionario, oltre alle sue opere, ci restano le sue frasi, le sue idee: “Una prospettiva ingenua, ma educata sull'arte e l'intelligenza artificiale”. Siamo tutti d'accordo sull'osservazione che l'intelligenza artificiale è al centro della maggior parte dei dibattiti di oggi, il che la rende un argomento molto attuale. goo.gl/TSXb25

               

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.