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DiCinema: la nuova Hollywood

03/09/2018 42437 lettori
5 minuti

Vestire i panni dell'antieroe non sempre riesce a destabilizzare una carriera costruita su ruoli d'impegno e di felice presa commerciale. Per Colin Farrell l'impresa sembra ben riuscita, visto il successo che ha caratterizzato una carriera di ottimo cinema da protagonista. Ultimogenito di quattro figli e di natali irlandesi, il giovane Farrel lascia gli studi in età precoce, per dedicarsi alla sua grande passione musicale, Infelice rimane il tentativo di diventare il cantante dei Boyzone, ripiegando la propria vena artistica nella recitazione, iscrivendosi alla Gaiety School af Acting. Il primo ruolo arriva con il film diretto da Michael Lindsay-Hogg, Frankie delle Stelle, a cui seguono Zona di Guerra (di Tim Roth) e Un perfetto Criminale. La vera consacrazione di un cinema di ampio respiro arriva con la chiamata di Steven Spielberg, con la partecipazione al cast di Minority Report, al fianco di Tom Cruise. Seguono buoni successi commerciali con In linea con l'assassino (di Joel Schumacher) e La regola del sospetto (di Roger Donladson). Il richiamo di cattivo di culto arriva con il ruolo di Bullseye, nella produzione siglata Marvel di Daredevil, a cui seguono S.W.A.T e il pretenzioso Alexander firmato da Oliver Stone. Per Colin Farrell la strada del successo è tutta in ascesa, passando dal felice remake di Miami Vice, firmato da Michale Mann, al ruolo cameo voluto da Terry Gilliam per Parnassus-L'uomo che voleva ingannare il diavolo. Felice remake con Total Recall firmato da Len Wiseman, per approdare alla commedia commerciale di grande effetto con Saving Mr, Banks di John Lee Hancock. Il fantasy sulla scia dei romanzi adolescenziali di culto lo vede protagonista nel Animali fantastici e dove trovarli (regia di David Yates), per approdare nelle felici mani di una sapiente Sofia Coppola che lo dirige nella propria reinterpretazione de L'inganno. Dunque una carriera sapientemente costruita sulla determinazione di un carattere che deve moltissimo a quell'ambiguità che non deturpa di certo oneri migliori, visto la recente regia di un Tim Burton che ha impreziosito i ruoli di Farrell con la propria riedizione di uno dei grandi classici Disneyani in salsa computer grafica, con Dumbo.

Paolo Arfelli
Paolo Arfelli

Nato a Ravenna; ho avuto il piacere di aver frequentato un corso di grafica pubblicitaria tenuto da Umberto Giovannini, presso la T. Minardi di Faenza, dopo il quale intendo affrontare un discorso editoriale che possa completare il cammino professionale che voglio realizzare.

E' da qualche anno che ho il piacere di legare la mia capacità a Comunitàzione, in una collaborazione di testi e argomenti che valorizzano la serietà riposta da Luca Oliverio e il contesto in cui questo portale opera, tra pubblicità, marketing, informazione e tanto altro.

Ho in preparazione alcuni cortometraggi e la realizzazione di un magazine (DC DIRECTOR'S CUT) all'interno di Alphabet&Type®.