Miniartextil «Rassegna internazionale d'arte contemporanea».
Solo il ravvedimento di un’imperdonabile distrazione mi ha consentito di poter visitare l’interessante «Rassegna internazionale d'arte contemporanea». Giunta quest’anno alla ventiduesima edizione. Ha aperto i battenti dal sei ottobre al diciotto novembre di quest’anno. La principale novità di quest’ultima edizione è stata la sede espositiva di Villa Olmo, la più celebre e sontuosa delle dimore storiche comasche. Nella primavera del 1991 s’inaugura a Como, nel Chiostrino di Santa Eufemia, la prima edizione di Miniartextil. Sono gli esordi di un evento che oggi, a distanza di ventidue anni, è riconosciuto a livello internazionale, oltre che un appuntamento insostituibile per la città di Como.
Ci si stava attardando a discutere con una certa amenità su un argomento piuttosto serio - l’opportunità di un mix di attenzione allo sviluppo delle tecnologie, conoscenza profonda del mercato di riferimento, approccio proattivo, flessibilità e duttilità, tutte considerazioni caratteristiche che le migliori tra le nostre piccole imprese e i nuovi artigiani possiedono - quando mi si fa rendere conto dell’ultimo giorno utile per visitare la «Rassegna internazionale d'arte contemporanea» in esposizione a Villa Olmo. Il supporto di un amico m’introduce per sommi capi evidenziandomi che l’elemento caratterizzante della manifestazione Miniartextil è l’internazionalità, con la partecipazione di personalità provenienti da tutto il mondo. Il resto lo attingo dalla stampa o dalla rete.
La mostra ha avuto anche quest’anno una forte adesione oltre i confini nazionali: hanno partecipato a questa edizione artisti di quarantasei paesi diversi, il numero più alto raggiunto nei ventidue anni di storia della manifestazione, in costante crescita, per un totale di oltre trecento cinquanta adesioni. L’elemento caratterizzante della manifestazione Miniartextil è l’internazionalità, con la partecipazione di personalità provenienti da tutto il mondo. Un gradito ritorno, dopo cinque anni della sua prima partecipazione alla manifestazione, è stato quello di Claire Morgan, giovane artista irlandese, vincitrice del primo Premio Fondazione Arnaldo pomodoro, Competizione internazionale per giovani scultori, che ha scelto Miniartextil per presentare «Here is the end of all things»: una grande e suggestiva installazione realizzata riunendo elementi naturali. «Division» è invece il titolo dell’installazione percorribile di Kiyonori Shimada, uno dei più importanti esponenti della «fiber art» giapponese, che a Como ha realizzato «site specific», un imponente labirinto in tessuto bianco alto più di due metri occupando un intero salone della villa.
Sono stati esposti cinquantaquattro minitessili finalisti, selezionati dai trecentocinquantaquattro progetti pervenuti da quarantasei paesi dei cinque continenti. In fase di giuria sono stati individuati i vincitori dei tre riconoscimenti: il Premio Antonio Ratti, il Premio Arte&Arte individuato dall’associazione e il Premio Montrouge scelto dal Comune parigino. Oltre alle opere di piccolo formato in questa ventiduesima edizione sono state esposte installazioni di una ventina di artisti a fama internazionale.