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Mondo blog: Caterina Policaro, aka catepol

04/02/2008 18753 lettori
4 minuti
 


Oggi incontriamo Caterina aka catepol, autrice di uno dei blog più seguiti dai blogger: http://www.catepol.net/

Docente, esperta e-learning, si occupa di formazione e tecnologie per la didattica. Blogger multitasking si interessa di tutto ciò che è correlato alla formazione in rete, alla comunicazione mediata da computer, alla didattica e al web 2.0 e alle dinamiche di interazione online.

 
Ciao Caterina, grazie per la tua disponibilità.
Quando ti sei avvicinata all'internet?

Bè mi sono avvicinata ad Internet pressochè quando ho fatto la tesi di laurea, quindi nel 97/98. L'ultima parte della tesi si occupava, per quanto era possibile per l'epoca, dell'uso di internet nella didattica delle lingue, queindi delle prime sperimentazioni. Subito dopo ho cominciato a specializzarmi in e-learning e formazione a distanza mediante corsi e master, per cui la rete ed Internet ed i suoi servizi in particolare sono diventati parte integrante del mio lavoro, dei miei interessi, delle mie relazioni personali e professionali.

 

Perché hai deciso di aprire il blog?

In realtà il blog di oggi è una evoluzione. Ho cominciato a scrivere su un blog nel lontano 2002. Era un blog su splinder aperto da me a valle del Master sull'e-learning per continuare a tenere unito il gruppo dei corsisti e per continuare a scambiarci notizie sulla formazione a distanza, appuntamenti, convegni, pubblicazioni interessanti ecc. Quel blog poi diventò un vero e proprio portale autonomo dei professionisti dell'e-learning. Nel frattempo ne cominciai a scrivere alcuni più personali e di "cazzeggio" ma a tempo perso e poi ad un certo punto, a seguito di eventi della mia vita personale (matrimonio, nuova città, nuova vita in pratica), mi ritrovai a riaprire il succede@catepol che oggi è solo Catepol 3.0 e raccontare qualcosa che mi succedeva, da qui il titolo, ma soprattutto a condividere e conversare. I blog sull'e-learning procedono di vita propria su altri binari. Catepol 3.0 ha raggiunto vette di popolarità inaspettate per cui da blog secondario e personale, rispetto all'altro sull'e-learning, è oramai l'hub da cui si diramano i vari volti e le varie estensioni di quello che faccio e che sono.

 

Quanto tempo dedichi alle tue navigazioni?

Sono una web addicted, non lo nego. anche se non vado in astinenza se su un giorno non ho tempo materiale da dedicare alla rete. Navigo tanto, in realtà faccio molte cose insieme mentre navigo, magari lavoro, scrivo e leggo mail, controllo i feed delle varie discussioni e blog che seguo ecc. Comunque, se sono a casa molte ore. In ogni caso per me navigare in Internet significa aprire tutti gli strumenti contemporaneamente dala posta, al blog, ai feed, ai siti che mi servono per lavorare, a skype e Twitter. Fermo restando che se ho bisogno di concentrazione oppure il tempo è limitato, chiudo tutto e opero un task alla volta.

 

Navigare, leggere, scrivere, coesistere in uno spazio LIVE con gli altri, come pensi abbia modificato il tuo vivere quotidiano?

Sicuramente. Leggo tantissimo, anche se a schermo. So tantissime cose e le posso condividere e questo è il valore aggiunto che internet dà alla mia vita. So che poso contattare praticamente chiunque sia nella mia rete di contatti con un click ed in qualunque momento io abbia bisogno di contattarli per qualunque motivo. Mentre magari una chiamata sul cellulare all'una di notte non la farei, per non disturbare. Il fatto di avere degli spazi Live che condividi con altri è arricchente. Non si finisce mai di imparare da ciascuno, dagli scambi, dagli amici virtuali. E soprattutto c'è sempre qualcuno pronto ad aiutarti se hai bisogno, soprattutto se anche tu lo sei nei confronti di chiede una mano a te per quello che conosci tu. Vivendo la rete capita di sapere le notizie nello stesso momento in cui accadono, e di avere il tempo di approfondire e confrontarsi a caldo con qualcuno. Scrivere per un pubblico di lettori (grande o piccolo che sia) è un forte esercizio che ti obbliga a pensare allo stile, a farti capire, a lavorare con le parole in modalità che la vita quotidiana difficilmente permette.

 

Nei tuoi blog quanto racconto autobiografico esiste?

Diciamo che avendoci messo faccia, nome e cognome ecc. c'è molto di autobiografico. Anche se quando ero meno conosciuta e meno letta scrivevo molto più di me  e di quello che mi accadeva. Non a caso ho deciso di evolvere da succede@catepol ad un semplice Catepol 3.0. Ripeto, il blog è diventato un hub che raccoglie molte sfaccettature di Catepol, comprese le vicende simpatiche o meno che racconto e condivido. Solo che è molto meno diario e più aperto alle tematiche correlate agli strumenti di rete, alla blogosfera, e a tutto ciò chè può essere condivisione di conoscenza ad altri. E ti assicuro, è più complesos da gestire. tante volte vorrei raccontare episodi di vita vissuta, poi non lo faccio perchè mettere in ballo persone e fatti a cui facilmente si può risalire da parte di chi mi conosce realmente, non è bello e non è esattamente corretto.

 

Sei una dei blogger più letti della rete, hai una rete di relazioni vastissima quindi hai un buon punto di osservazione: come cambiano i rapporti umani con la rete secondo te?

I rapporti umani con la rete secondo me migliorano tanto, in termini di possibilità di contatto e confronto praticamente  svincolato dalla contemporaneità di presenza nello stesso luogo/momento.
A livello professionale credo che per tutti la posta elettronica sia l'invenzione del secolo.
Devo però dire che in rete le persone sono esattamente come nella vita reale. Per cui le persone poco predisposte alla socializzazione lo saranno anche online. Aggiungo inoltre che la rete permette l'anonimato. Io odio le persone che si nascondono dietro uno stupido anonimato in rete e ne approfittano per scagliarsi contro questo e contro quello. Son persone che sicuramente non hanno il coragigo di farlo nella vita reale e si sfogano così. Aggiungo ancora che una grossa fetta di relazioni sociali passa attraverso la parola scritta e questo dà adito a molti misunderstanding se non si utilizza la parola scritta correttamente e per comunicare.
Ad ogni modo, poter condividere in qualunque momento con i propri familiare ed amici, ma anche con altre persone delle comunicazioni di qualunque tipo attraverso la rete è una grandissima potenzialità.

 

E questo cambiamento ha una nuova forza propulsiva per la società? e di che tipo a tuo parere?

Le relazioni in rete, come quelle nella vita reale, vanno coltivate e gestite. Non appartiene a tutti la volontà di condividere e comunicare e di conseguenza quella di mettersi in gioco ed in relazione con altre persone utilizzando internet ed interfacciandosi non faccia a faccia ma con uno schermo ed una tastiera.
Il social di internet non è per tutti, ma potrei dire la stessa cosa ad esempio di un circolo di Bridge. Anche quello non è per tutti. Come accade per tutti i gruppi sociali, vanno vissuti dall'interno e vanno accettate delle regole di funzionamento. Le innovazioni passeranno dalla rete ne sono certa. Anche se va fatot tutto un lavoro di alfabetizzazione informatica ed alla cultura di rete di gran parte della società. Non dimentichiamoci che gli abitanti della rete al momento non sono poi tantissimi. Molti identificano Internet con lo scrivere una parola in Google ed ottenere una risposta a quello che stavano cercando. La cultura avanzata di Internet e della rete non è diffusissima.

 

Come scegli gli argomenti di cui parlare ogni giorno?

In realtà vado molto a braccio. Non ho una programmazione editoriale e non riesco a darmela. Dipende da quello che mi succede, da cosa leggo, da quello che succede in rete e dal tempo che posso dedicarci. Così capitano giornate piene di post e su argomenti e questioni diverse e giornate in cui non scrivo (e magari non mi viene in mente nulla da scrivere). Poi il mio blog è poliedrico come me, per cui segue veramente le mie giornate, i miei interessi, le mie letture e quello che succede in rete che merita attenzione, le grandi conversazioni insomma.

 

I blogger che scrivono libri, poi ci sono quelli che si danno alla politica, quelli che fanno denuncia... ci racconti dal tuo punto di vista il mondo dei blogger, la tipologia di blogger che esistono e se li hai mai classificati?

E' molto semplice: esiste una tipologia di blogger per ogni singolo blogger esistente. Possiamo provare a classificarli in blog politici, culturali, letterari, di cazzeggio, adolescenziali, diari, professionali, tecnologigi, tecnici, giornalistici, fotografici, video, artistici ecc... Eppure mancherà sempre qualcosa in questa categorizzazione. Ti basta prendere un blog qualunque, identificato in una delle categorie. Prova a leggerlo e ti accorgerai che poi i post non seguono tutti la stessa linea editoriale. E questo capita con blog di diverso tipo. Ripeto: ognuno di noi blogger utilizza uno strumento e lo piega secondo i suoi desideri facendo fare al blog quello che desidera, ma rimanendo sempre con la libertà di far fare al blog anche altro. Non si arriverà mai a categorizzare i blogger come categoria di persone specifica, perchè non facciamo tutti la stessa cosa col blog ma una cosa diversa ognuno.

 

Cosa ne pensi dei barcamp e degli incontri tra blogger?


I barcamp sono ottime occasioni di consolidare relazioni nate in rete, di conoscere nuova gente o di rivedere vecchi amici. Poi approfondiscono degli argomenti specifici,  si riflette, ci si confronta faccia a faccia. C'è sempre qualcosa da imparare e nello stesso tempo ci si diverte anche molto, per cui non vedo l'ora di partecipare a quelli che potrò.

 

Luca Oliverio
Luca Oliverio

Luca Oliverio è il founder e editor in chief di comunitazione.it, community online nata nel 2002 con l'obiettivo di condividere il sapere e la conoscenza sui temi della strategia di marketing e di comunicazione.

Partner e Head of digital della Cernuto Pizzigoni & Partner.

Studia l'evoluzione sociale dei media e l'evoluzione mediale della società.