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Benigni, Tutto Dante e l'elemento poetico

08/10/2007 16932 lettori
3 minuti

Cosa vuol dire "Tutto Dante"? Che cosa si nasconde dietro l'ultimo spettacolo di Roberto Benigni, che sta spopolando in tutta Italia? L'elemento comunicativo non è sicuramente da meno in questo ambito. "Tutto Dante" è davvero godibilissimo: la prima parte è incentrata sul Benigni classico, dissacrante e provocatore, che prende in giro i politici e ironizza su alcuni fatti di attualità. Poi si passa gradualmente, quasi senza accorgersene, a parlare del momento in cui l'Alighieri si imbatte in Paolo e Francesca: se, infatti, con "L'ultimo del Paradiso" di qualche anno fa, Benigni si era cimentato con il punto più vicino a Dio, stavolta è tempo di misurarsi con l'Inferno. Lo spirito del narratore è quello a cui Roberto ci ha abituato con le sue ultime prove cinematografiche: onirico e ammirato, pieno di sincera partecipazione. Il risultato? La performance va seguita con molta attenzione, perché richiede un certo livello di concentrazione anche da parte del pubblico, ma il contesto è ottimo. Chi scrive ha capito di più in due ore, che non in 5 anni di liceo, ciò che si cela dietro alcuni passaggi cruciali - e bellissimi - della Divina Commedia. Sospinto dal pathos di Roberto, il padre della lingua italiana non conosce confini, ed arriva persino nelle carceri: ad Opera e Sulmona, Benigni ha portato il proprio spettacolo davanti ai detenuti. Una bella dimostrazione di sensibilità. In "Tutto Dante" l'elemento "poetico" viene sempre tirato in ballo, ma forse almeno una volta lo si è fatto in una maniera discutibile: ci riferiamo ai fatti di Cosenza, che hanno portato al ferimento di un addetto alla sicurezza da parte di un uomo che voleva assistere gratuitamente allo spettacolo. Il premio Oscar ha commentato questo episodio dicendosi dispiaciuto per l'accaduto, ma aggiungendo di trovare molto "poetico" che qualcuno avesse fatto tutto ciò per ascoltare Dante. Reputiamo poco felice una simile affermazione: se Benigni voleva fare una battuta, non si è capito, e comunque gli è uscita male; se, peggio ancora, stava parlando sul serio, ha di sicuro sbagliato misura. Non c'è nulla di "poetico" in qualcuno che spara alle gambe di un'altra persona, "colpevole" solo di avergli impedito di entrare senza pagare il biglietto. Ma uno scivolone può capitare a tutti. E al "piccolo diavolo" si perdona questo ed altro. Ora Benigni è atteso, dopo la fine di questo lungo tour, dalla sfida televisiva: in autunno, infatti, porterà la sua critica dell'opera dantesca su Raiuno, in seconda serata, per un coraggioso ciclo di alcune puntate. Siamo sicuri che sarà ancora magia, con buona pace anche di un servizio pubblico finalmente ritrovato.

Massimo Giuliano
Massimo Giuliano

Ho collaborato con varie testate cartacee, tra cui Il Tempo e Intercity. La musica è il mio interesse principale: ho recensito cd e concerti per vari siti Internet (NotizieNazionali.net, L'isola che non c'era, Musicalnews.com) mentre oggi sono redattore di IlPescara.it, gruppo editoriale Citynews-Today. Mi sono occupato per anni anche di uffici stampa e comunicazione, collaborando inoltre da esterno con agenzie ed emittenti tv per realizzare servizi ad hoc.