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Il presagio

14/02/2007 22502 lettori
4 minuti

Nella Comunicazione moderna si fa spesso ricorso consapevole ad un meccanismo subdolo e, purtroppo, efficace: trattasi della cosiddetta "profezia che si autoavvera".

Il fenomeno è noto ed osservato da decenni, perchè ampiamente riscontrabile in diversi campi: educazione, politica, economia, psicologia e comportamenti sociali.

Nel 1948, il sociologo americano Robert King Merton introdusse un interessante concetto: "una supposizione o profezia che per il solo fatto di essere stata pronunciata, fa realizzare l’avvenimento presunto, aspettato o predetto, confermando in tal modo la propria veridicità".
Merton sì ispirò a quanto enunciato da un altro celebre sociologo americano,
William Thomas, il quale formulò quello che è passato alla storia come Teorema di Thomas , ovvero: “Se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze”.

Lo psicologo austriaco
Paul Watzlawick nel 1984 affermò che un’aspettativa poteva essere concretizzata da un'auto-convinzione oppure da fattori esterni (altri individui).

Giovanni Romolo Capuano nel suo Oracoli quotidiani. Cos'è e come funziona la profezia che si autoavvera ( ESI, Napoli, 2003), descrisse il fenomeno come una supposizione o profezia che, per il solo fatto di essere stata pronunciata, fa realizzare l’avvenimento presunto, aspettato o predetto, confermando in tal modo la propria veridicità.

Riconoscere i rumors diffusi ad arte si può, e per neutralizzarli basterebbe davvero poco. Perchè invece lasciamo che producano fino in fondo i loro effetti?

Titti Zingone