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MI ami...?Ma quanto mi ami....?

05/02/2006 16572 lettori
5 minuti

Ieri sera mi sono trovata a chiacchierare con un amico. Tra i vari discorsi, siamo giunti a parlare di che cosa l’avesse spinto ad iniziare a fumare. La sua motivazione ha fatto scaturire un discorso che vorrei condividere con voi lettori.

Il mio amico Andre mi ha detto di aver iniziato a fumare verso i 18/19 anni, perché la sua prima ragazza fumava e la pausa sigaretta era una scusa per poterla vedere anche solo 5 minuti…perché non esistevano i telefoni cellulari e perché “allora” telefonare a casa era considerato impegnativo…

Inevitabilmente è scattato il confronto con oggi…

Ve la ricordate quella timida (si fa per dire) ragazza che trascorreva le sue giornate al telefono del suo Marco ripetendo: - Ma mi ami…? E quanto mi ami…? Ma mi pensi…? E quanto mi pensi…?.

E invece ora? Due fidanzatini si rincorrono col cellulare, una sempre-esuberante Valeria Marini grida un last-minute - Videochiamami!-…

E’ proprio vero…le relazioni interpersonali sono profondamente cambiate col boom del cellulare…Volenti o dolenti, siamo diventati Cyborg, organismi non più solamente costituiti da organi biologici, bensì anche da organi artificiali…non si esce di casa senza IPod, senza Lettore Mp3 (i più fortunati), palmare, auricolare, bluetooth…ma soprattutto, è inimmaginabile uscire di casa senza il nostro partner: il cell.

Dico io, ma come facevamo 6/7 anni fa? Vivevamo in un mondo così disumano? Eravamo tutte monadi isolate, senza contatti con l’esterno? Tutto il contrario…

Pensiamo alla relazione uomo-donna ante boom del cellulare…lui conosce lei, le piace...sa solo il suo nome…scatta così una ricerca alla Indiana Jones per scoprire chi è, quali sono i suoi amici, dove vive…Interminabili passaparola (ancora più lunghi delle catene di St.Antonio) dipartono per scoprire il numero di telefono di casa di questa misteriosa ragazza, per poterla contattare. Dopo aver duramente conquistato ciò che si voleva…subentra la soddisfazione e l’appagamento.

E il parallelo con oggi?

Eh…al primo incontro, dopo aver saputo il nome della ragazza (indispensabile inserire nella rubrica il nome Sara disco per distinguerla da Sara uni, Sara Pub, Sara gnocca ecc.ecc) le si chiede ovviamente il numero di telefono. Magari questi due non si vedranno più, ma hanno il numero di cell…

Certo, da una parte è comodo…ma, come ho già detto, quando non esisteva il cell si stava così male? No…perché semplicemente NON esisteva e non c’era il bisogno di qualcosa di inesistente.

Oggi non si chiama più l’altra metà di nascosto, perché chiamare-a-casa-è-una-cosa-impegnativa..bastano sms fugaci, telefonate ancora più fugaci perché-non-ho-soldi-ne-cell.

E perché tutto questo?..sono flash...tutto è un flash...le cose ci scorrono davanti e noi tiriamo diritti per la nostra strada senza fermarci..perchè se ti dicono di andare là...tu ci vai...Se non ti regalano il cellulare per la Prima Comunione al posto della tanto agognata bicicletta, beh...allora sei out. E tu non vuoi essere out…

ISABELLA GUIDETTI
ISABELLA GUIDETTI

Sono una mantovana doc di 25 anni.Mi sono laureata il 6 luglio 2005 in Scienze della Comunicazione e Ferrara. Dopo aver conseguito la laurea triennale mi sono iscritta al corso di laurea specialistica in Progettazione e Gestione della Comunicazione d'Impresa sita in Reggio Emilia e il 25 ottobre 2007 mi sono laureata.
La scelta di proseguire gli studi ha,alla base, diverse motivazioni.
Prima tra tutte,il tanto agognato "pezzo di carta" può sempre essere utile...Secondo,l'università mi ha aiutata a capire quale direzione prendere,quale contributo posso dare alla società. A novembre del 2007 ho iniziato uno stage in Wella, nell'area marketing di Sebastian. Un'esperienza molto positiva sia dal punto di vista umano che professionale. Dal 4 aprile lavoro in Sisma,l'azienda dei famosi stuzzicadenti Samurai. Qui, purtroppo, non lavoro nell'area marketing, bensì nel commerciale estero. Cosa mi aspetto ora dalla vita? Realizzare la cosa più importante...cosa? Eh eh...questo è un segreto...